Console romano nel 106 a.C.; promotore della
Lex
iudiciaria. Ebbe per provincia la Gallia Transalpina, ove si
impadronì del tesoro di Apollo Celtico di Tolosa, che doveva essere
trasferito a Roma. Durante il viaggio il tesoro fu depredato e si
sospettò ch'egli fosse d'accordo con i rapinatori. Rimasto al potere, si
congiunse con l'armata di Cneo Manlio per combattere i Cimbri, ma il dissenso
fra i due Consoli portò alla tremenda disfatta romana di Orange (l'antica
Arausium) (105 a.C.). Accusato più tardi, sempre a proposito
dell'oro di Tolosa, vide le sue proprietà confiscate; egli stesso fu
esiliato a Smirne dove morì (II-I sec. a.C.).